Le Sottozone del Romagna Sangiovese: Oriolo | Consorzio Vini di Romagna
luglio 2024 | Territorio

Le Sottozone del Romagna Sangiovese: Oriolo

Viticoltura pedecollinare, sguardo al mare e influenze mediterranee. Scopriamo Oriolo, un territorio che svela la vivacità del Sangiovese di Romagna tra Faenza e Forlì.

Le Sottozone del Romagna Sangiovese: Oriolo | Consorzio Vini di Romagna

Dal cuore della Romagna, seguendo il corso del torrente Samoggia verso nord, si giunge alla sottozona di Oriolo. Qui, il paesaggio vitivinicolo cambia prospettiva, non solo per i suoli ma anche per il clima, che si fa progressivamente più mediterraneo.

Situata a metà strada tra Faenza e Forlì, questa zona si sviluppa attraverso diverse frazioni che si estendono su altitudini comprese tra i 60 e i 200 metri sul livello del mare. A est di Faenza si trovano le frazioni di Santa Lucia delle Spianate e Oriolo; verso Forlì si estendono Castiglione, Petrignone e Villagrappa, con una piccola porzione che si insinua tra Castrocaro e Brisighella.

I terreni vedono la netta prevalenza di argille dilavate e ferrose, soprattutto nel versante faentino, che si fanno meno rosse e profonde via via che l’altimetria aumenta fino a toccare i 200 metri: qui il Sangiovese esprime un frutto vivo e succoso, e con esso una struttura lineare e gustosa. Le brezze marine, soprattutto nelle aree più elevate e aperte, hanno forte influenza sulle uve, e i vini che ne derivano hanno calore e morbidezza distintivi, più che astringenza tannica e acidità.

Andando verso est, invece, aumenta la presenza di suoli color ocra e delle caratteristiche sabbie gialle plioceniche. Nei terreni più sabbiosi – specialmente nelle fasce collinari più elevate – acquisiscono equilibrio e sapidità, pur perdendo un po' di struttura.

Nei rilievi di Petrignone, caratterizzati da suoli di tonalità più scura, il Sangiovese manifesta un temperamento sapido e tannico più profondo, mentre la lente di Molasse del Messiniano conferisce ai vini profumi più minerali, con uno sviluppo ampio e voluminoso.

La Torre di Oriolo

Non si può visitare Oriolo senza fare un salto alla storica Torre, costruita nel 1474. Originariamente un castello, venne ceduta dall’Arcivescovo Bartolomeo Roverella a Carlo II Manfredi, Signore di Faenza, e trasformata in rocca ad uso strettamente militare. A partire dalla seconda metà del ‘700, la proprietà della Torre fu ceduta a privati, adibita per lo più ad abitazione per mezzadri che lavoravano le vigne circostanti. Oggi, la torre a pianta esagonale è ancora visitabile, grazie al recupero da parte dell’Associazione Torre di Oriolo, che vi organizza visite guidate, rievocazioni storiche ed eventi enogastronomici.