Romagna Sangiovese, gli abbinamenti per le feste | Consorzio Vini di Romagna
dicembre 2022 | Vino

Romagna Sangiovese, gli abbinamenti per le feste

Abbiamo provato a create un menù "a tutto Romagna Sangiovese" abbinando a ogni piatto una diversa tipologia

Romagna Sangiovese, gli abbinamenti per le feste | Consorzio Vini di Romagna

Possiamo affermarlo con ragionevole certezza: il Romagna Sangiovese è un vino incredibilmente duttile.

Le sue molte versioni (dal Sangiovese base al Superiore, dal Riserva al Passito) permettono uno stupefacente ventaglio di abbinamenti che vanno dalla semplice piadina alla tavola delle feste. Quest’ultima, in particolare, è l’oggetto del nostro articolo. Con il Natale alle porte si moltiplica la voglia di stare insieme, i piatti si fanno più elaborati e si cercano gusti appaganti, capaci di regalare qualche emozione più intensa. E il vino?

Abbiamo provato a ipotizzare un pranzo di Natale a tutto “Romagna Sangiovese”, cercando di identificare i piatti e le pietanze che possano abbinarsi meglio all’«alfiere rosso» delle colline romagnole.

Cominciamo.

ANTIPASTO | ROMAGNA SANGIOVESE DOC

Il Romagna Sangiovese, nella sua versione “base”, è perfetto per accompagnare gli antipasti. Il sapore armonico, giustamente tannico, gli accenni vinosi e i profumi delicati, lo rendono compagno ideale di tutti i tipi di tartine (anche quelle a base di pesce), torte salate, insalata russa, verdure ripiene o gratinate. Se la vostra scelta ricadesse sugli affettati, magari accompagnati da crescentine, non c’è scelta migliore. Il Romagna Sangiovese è un vino giovane, può uscire sul mercato a partire dal 1° dicembre successivo alla vendemmia e ha un grado alcolico minimo del 12%.

PRIMO | ROMAGNA SANGIOVESE DOC SUPERIORE

I primi natalizi richiedono un di più di struttura. Che siano pasta ripiena o al ragù, ci vuole un Romagna Sangiovese Superiore. Anche la versione Superiore è un vino giovane, con mezzo grado in più (12,5%) e un affinamento maggiore (esce in commercio a partire dall’aprile successivo alla vendemmia). Fresco e fruttato, con una leggera astringenza, si sposa benissimo con le pappardelle al cinghiale, la pasta al forno (anche ripiena di verdura), le zuppe di legumi, gli gnocchi al formaggio, la fonduta, i ravioli di carne e di magro. La «morte sua» - manco a dirlo - è con i cappelletti in brodo.

SECONDO | ROMAGNA SANGIOVESE DOC SUPERIORE RISERVA

Per chi ama i secondi di carne, aggiungiamo un tassello di corpo e di affinamento. Stiamo parlando del Romagna Sangiovese Superiore Riserva: 24 mesi di invecchiamento minimo, spesso con un passaggio in legno. Un vino corposo e profondo, su cui spiccano le sfumature terziarie (spezie, tabacco, frutta matura, note balsamiche). Si abbina bene a brasati, arrosti, selvaggina, cotechino e lenticchie. Il nostro consiglio è di servirlo con un bel coniglio alla cacciatora, un bollito misto o l’agnello al forno.

P.S.

Il vertice della piramide del Romagna Sangiovese ha ancora un gradino: quello delle Sottozone. In Romagna sono sedici e ciascuna racconta una diversa sfumatura di Sangiovese, connettendolo in modo unico al suo territorio d’origine. Esistono due tipologie di Romagna Sangiovese «Sottozona»: quella “base” che esce in commercio a 1 anno dalla vendemmia, e quella Riserva, con ulteriori 2 anni di affinamento. L’indicazione della Sottozona rivendicata compare in etichetta di legge. La Sottozona può essere meglio identificata se la bottiglia reca il marchio collettivo Rocche di Romagna, nato per diffondere la conoscenza del progetto delle Sottozone del Romagna Sangiovese, che riporta il nome di Sottozona specifica in fascetta al collo della bottiglia o in etichetta di legge con marchio a epigrafe.

FORMAGGI | ROMAGNA SANGIOVESE DOC PASSITO e ALBANA DOCG PASSITO

Arrivati ai formaggi – ci direte – come facciamo ad abbinare un altro Romagna Sangiovese? È possibile grazie alla versione Passito, le cui uve devono essere sottoposte ad appassimento in pianta oppure, dopo la raccolta, in appositi fruttai. L’appassimento massimizza l’estrazione dalle uve e regala vini dai profumi suadenti, con note dolci di visciola e prugna in confettura, note vegetali e – a volte – un tocco di grafite. L’acidità del Sangiovese rimane ben presente e i vini giocano dal secco all’amabile. Il Romagna Sangiovese Passito è un buon compagno per formaggi stagionati, anche se qui in Romagna la regina Albana passito ci costringe in questo caso a suggerirvi volentieri una felice deviazione su una delle tante ottime etichette di questo straordinario vino da dessert, soprattutto volendo godere appieno dei favolosi formaggi di fossa di Sogliano, orgoglio dell’arte casearia romagnola.

DESSERT | ALBANA PASSITO DOCG

Sul dessert, persistiamo nello “sgarro” appena accennato, dovendo il Romagna Sangiovese “cedere le armi” al Romagna Albana. Che i vostri dolci siano panettoni o pandori, ma anche strudel, torrone, panforte, panna cotta, torte alla crema o paste secche… fatevi un regalo. Abbinate al vostro fine pasto un Romagna Albana Docg Passito, magari nella sua versione Riserva: scoprirete un piccolo capolavoro enologico, un vino passito dai profumi aggraziati ed eleganti, dove la dolcezza della frutta secca emerge fra sfumature speziate, con un finale lunghissimo e persistente, che non trascende mai nello stucchevole. La giusta coccola che firma il vostro Natale prima di passare allo scambio dei doni.